Il Giardino dei Riflessi

Il giardino dei Riflessi è uno spazio dedicato alle riflessioni che nascono nel quotidiano, da fatti o eventi sociali che in qualche forma vanno ad incidere sul nostro modo di vivere, lasciando qualche traccia nella nostra memoria o, più semplicemente, è un modo di comunicare "accomodandoci" in un salotto virtuale dove è possibile trattare gli argomenti più svariati, traendo spunti significativi anche da eventuali esperienze personali.

Scopo del blog è condividere notizie, curiosità o esperienze personali rielaborandoli alla luce di molteplici punti di vista, evitando in tal modo stereotipi e/o inutili pregiudizi.

Così come in un “giardino” sono presenti innumerevoli tipologie di piante che coesistono tra loro e con altre forme di vita, in un gioco di riflessi di luce che ne alimentano l’esistenza, così l’essere umano dovrebbe coesistere nel sociale analizzando ogni fenomeno da diversi punti di vista in un gioco di idee che, seppur contrastanti, tendono ad armonizzarsi tra loro.

lunedì 31 gennaio 2011

Spunti di riflessione...

Ecco uno spazio aperto in cui il lettore può cercare un confronto lasciando la propria opinione e le sue impressioni! Perle di Saggezza di alcuni dei più grandi pensatori di tutti i tempi

Le avversità non le affrontiamo perché sono difficili, ma sono difficili perché non le affrontiamo.
(Sèneca)


Tutti pensano di cambiare il mondo, nessuno di cambiare se stesso.
(Lev Tolstoj)

Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo.
(Mohandas Karamchand Gandh)


L'uomo felice è colui che fa del bene agli altri
l'uomo infelice è colui che si aspetta il bene dagli altri.
(Hazrat Inayat Khan)


Quando un uomo desidera tante cose, non ha sé stesso.
(Confucio - I Dialoghi)


L'uomo non tesse la ragnatela della vita, di cui è soltanto un filo. Qualunque cosa fa alla ragnatela, la fa a se stesso.
(American Chief Seathl)


La civiltà non è né il numero né la forza, né il denaro.
La civiltà è il desiderio paziente, appassionato, ostinato, che vi siano sulla terra meno ingiustizie, meno dolori, meno sventure.
La civiltà è amarsi.
(Raoul Follereau)

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare, chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.


(Pablo Neruda)